White Day (KnB) – Capitolo unico


** Murasakibara **
“Ah! Finalmente ti ho trovato!” sposto lo sguardo sulla porta della terrazza, vedendo Muro-chin chiuderla alle proprie spalle “.. Come mai sei qui?”
“Non avevo voglia di stare in classe.” rispondo, terminando il mio succo e facendo accartocciare lo scatolino. Lo scuoto vicino all’orecchio per accettarmi che sia effettivamente vuoto e, dato che così è, l’appoggio al mio fianco, intanto che lui prosegue:
“È successo qualcosa?”
“Non particolarmente.” semplicemente non avevo voglia di stare in mezzo a persone che non fanno altro che parlare del White Day e di quanto abbiano voglia di dare il proprio regalo o di quanto sperino riceverne uno “.. Tu, piuttosto? Perchè mi cercavi?” se è per la sua compagna di classe, allora può anche andarsene!
“Ho una cosa per te!” risponde, invece, raggiungendomi e fermandosi in piedi di fronte a me.
Sono già pronto a dirgli che, se si tratta di basket, non mi interessa, bloccandomi quando nella mia visuale entra una confezione di Pocky.
No, probabilmente mi sbagliavo! Questo potrebbe proprio interessarmi!
Infatti la prendo e, leggendo che sono al latte e vaniglia, commento:
“Non sono male.” dovrò mangiarli quando avrò voglia di qualcosa di delicato.
“Sono contento che ti piacciano.”
“Altrimenti non avrebbe avuto senso prendermeli, no?” ribatto, alzando lo sguardo su di lui.
“Dipende dal motivo.” replica, accucciandosi per essere più o meno alla stessa altezza “… Erano gli unici con la confezione bianca…”
“E con questo?” la confezione può essere come gli pare! L’importante è che il sapore sia buono!
“Sono per il White Day.” mi spiega, con un sorriso, lasciandomi di sasso.
“Come?” ho capito bene?
Evidentemente sì, dato che ripete:
“Sono per il White Day, quindi mi serviva una confezione bianca. È l’unica che…” non lo lascio terminare e, alzandomi, lo interrompo:
“Non li voglio.”
“Eh?”
“Non li voglio.” dichiaro nuovamente.
Non se sono per il White Day. Specialmente se sono per il White Day.
Infatti glieli lancio sulle gambe, senza riuscire a frenarmi dal commentare:
“Come al solito non capisci nulla.” credevo conoscesse il significato di questo giorno, pensavo ne avesse capito il senso ma, se fa così, è più che evidente che mi sbagliavo.
“Cos..?” faccio per andarmene ma, come muovo un passo, vengo fermato da Muro-chin che, alzandosi a sua volta, esclama:
“Aspetta, Atsushi!” lo guardo da sopra una spalla mentre lui, un poco confuso, mi chiede:
“Si può sapere che ho fatto?” ed ha pure il coraggio di domandarlo?
“Se non sai cos’è il White Day, non parlare di White Day.”
“Certo che so cos’è il White Day!”
“Sul serio?” non si direbbe!
Annuisce convinto.
“È il giorno in cui, chi ha ricevuto del cioccolato a San Valentino, ricambia.” abbassa lo sguardo sulla confezione di Pocky che tiene in mano, aggiungendo:
“E tu me ne hai regalato, no?” cosa?!
“Come fai a dirlo?”
“Beh…” mormora, cercando di nascondere un certo disagio “… Quel giorno, quando mi sono svegliato, c’erano due cioccolatini sul mio comodino, per cui…”
“Per cui?” ha pensato che io…?
“Credevo fossero tuoi.” confessa, quasi a leggermi nel pensiero “… Erano dello stesso tipo della scatola che avevi e non sono molte le persone che accedono liberamente alla mia stanza.” quindi se n’è veramente accorto? “.. Per questo ti ho preso i Pocky.” torna con gli occhi su di me, terminando:
“Perchè non li vuoi?”
“Perchè ti sfugge la parte più importante!” esclamo, voltandomi per fronteggiarlo al meglio, iniziando ad arrabbiarmi “… Ricambiare il regalo non è solo una carineria che si fa nei confronti dell’altra persona! Significa ricambiare anche i sentimenti, di quella persona! E tu, i miei, non hai la più pallida idea di quali siano!” altrimenti non me li avrebbe presi!
“Può darsi.” conferma, infatti, con un sussurro “… Tuttavia…” porta la sua attenzione sulla confezione che tiene fra le mani e, sorridendo in modo incredibilmente dolce, aggiunge:
“Non mi importa. Se sono i tuoi, mi stanno bene.” cos..?! “… Qualsiasi essi siano.”
“Non. Dire. Fesserie.” sibilo, stringendo i pugni.
“Non sono fesserie. Lo penso davvero.”
“È impossibile!” ribatto, tornando ad alzare la voce “… Come puoi dire certe cose con tanta leggerezza?” ha idea di quello che potrebbe comportare? Del significato che potrebbero avere le sue parole?
“Non le sto dicendo con leggerezza.” mi smentisce, mantenendo quel suo tono pacato ed avvicinandosi per porgermi i Pocky “… Qualsiasi essi siano, a me stanno bene.” sorride un poco di più, proseguendo:
“Si tratta dei tuoi, dopotutto, no?”
“Tu…!” come può…?
Mi guarda e, non trovando esitazione nel suo sguardo, esclamo:
“Sei uno stupido!” lo afferro per un polso e, dopo averlo tirato a me, lo abbraccio, continuando:
“Ti rendi conto di quello che potrebbe comportare?! Se ti dicessi che mi piaci, che diavolo faresti?!” mi allontanerebbe? Riderebbe di me, prendendo la scusa che sono ancora un bambino e che quindi non so bene qual è la differenza fra piacere e voler bene?
Si aggrappa alla mia divisa, senza scomporsi o cercando di allontanarsi/mi, rispondendo semplicemente:
“Allora mi piaceresti anche tu.” davvero?
Lo stringo un po’ più forte e, avvertendo il cuore battere più velocemente, riprovo, abbassando un poco la voce:
“E se mi piacessi da impazzire?” in questo caso, cosa risponderebbe?
“Allora mi piaceresti da impazzire anche tu.” possibile?
“E…” ci tento ancora in un sussurro, rafforzando la mia stretta su di lui, incurante di potergli fare male “.. Se fossi innamorato… Di te?” pure così, lui..?
“Allora sarei innamorato di te anch’io.” serro gli occhi, sentendo il cuore esplodere, non riuscendo a credere che quanto stia avvenendo sia realtà e lui, credo accorgendosi che non aggiungo altro, continua:
“Quindi… Devi solo scegliere.” si sistema meglio fra le mie braccia, ribadendo:
“Qualsiasi essi siano, a me stanno bene.”
“I…” farfuglio con un filo di voce, sentendo la gola incredibilmente secca “.. Innamorato…” senza alcun dubbio! Sicuramente!
Ricambia il mio abbraccio, sussurrando dolcemente:
“Sono innamorato di te anch’io.”

** Himuro **
Sento la campanella suonare e, ben sapendo cosa questo significa, faccio notare ad Atsushi, che ancora mi stringe fra le sue braccia:
“Dobbiamo rientrare.”
“Non mi va.”
“Ma le lezioni stanno per ricominciare.”
“Non mi va lo stesso.” sorrido e, scostandomi da lui, ci riprovo:
“Non possiamo saltarle, fra poco ci sono gli esami finali e non vuoi passare il mese prossimo a studiare per quelli di riparazione, vero?”
“No.” ammette “.. Per niente.”
“E allora è meglio se andiamo.” annuisce, nonostante prima di lasciarmi andare si chini a sfiorarmi le labbra con le sue, domandandomi:
“Dopo posso venire nella tua stanza, però?”
“E da quando mi chiedi il permesso?” ribatto, cercando si non mettermi a ridere.
Ripete il gesto, questa volta attardandosi qualche istante e, una volta che si ritiene soddisfatto, mi ruba la confezione di Pocky che ancora tenevo in mano, per poi tornare successivamente ognuno nelle rispettive classi. Riesco a giungere alla mia un momento prima che entri il professore e quindi vado a sedermi al mio posto, pronto a seguire la lezione. Tuttavia, mi accorgo anche dello sguardo di Liu e, non potendo dirgli molto, mi limito a sorridergli, facendogli cenno di vittoria con l’indice ed il medio.
Ho dovuto pazientare, è vero, ma… Gliel’avevo detto che avrebbe funzionato!
Persino meglio dei miei piani.

** Fine **
???

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