Qualcosa di bianco ed è tutto mio – Capitolo unico


Felice White Day, Zero!
Sì.. Certo.. Come no! Ci credo proprio!
Scuoto la testa, allontanando qualunque pensiero dalla mente.
Non illuderti, Zero. Non illuderti proprio!
Già non si ricordava di San Valentino! Figuriamoci del White Day!
No, no, no. Proprio no. Assolutamente no.
Inutile pensarci e ancor più inutile fantasticarci sopra!
È già tanto se si ricorderà che siamo a marzo!
Ci rifletto un istante.
No, dai..
Probabilmente si ricorderà che siamo a marzo. Ma non si ricorderà della ricorrenza!
Sospiro interiormente, domandandomi ancora una volta perchè mi ostino tanto a voler fantasticare su come sarà questa giornata quando la risposta è abbastanza ovvia: uguale a tutte le altre.
Quindi è inutile pensarci!
Mi alzo e, stufo di questi pensieri che so che non mi abbandoneranno ma che non mi porteranno da nessuna, faccio per uscire dalla stanza, bloccandomi non appena apro la porta e per poco non vado a scontrarmi proprio con la causa di tutti i miei pensieri.
Ci guardiamo entrambi sorpresi per alcuni secondi, prima che sia io a chiedere:
“Che c’è?” ci mette un attimo a sorridere e ad esclamare:
“Felice White Day, Zero!” lo fisso impassibile.
Sì.. Certo..
Lancio una breve occhiata alle sue spalle, non vedendo nessuno.
Ah-ha.
Dov’è la fregatura?
Non può sicuramente esserselo ricordato. Non da solo, almeno.
Ma, visto che non c’è nessuno con lui.. Sicuramente devo essermelo immaginato.
Lo ignoro, volutamente, facendo per passargli accanto senza replicare ma, non appena ci provo, mi blocca per un polso, lamentandosi:
“Ehy! Non mi ignorare! Che ho detto stavolta? Mi sono ricordato, no?” lo fisso alcuni istanti, indeciso se metterlo al corrente o meno dei miei pensieri.
Alla fine mi arrendo, domandandogli:
“Cosa c’è sotto?”
“Sotto?” ripete, perplesso “.. Cosa dovrebbe esserci? Niente! Ti ho anche preso un regalo!” un regalo?
Lui?
Per davvero?
Invece sembra essere davvero così, dal momento che mi porge un pacchetto, che mi lascia ancor più sospettoso.
Tuttavia, lo prendo, rientrando in camera seguito da lui che, immediatamente, va a sedersi sul letto, appoggiandosi leggermente all’indietro e accavallando le gambe.
Eppure a me c’è qualcosa che non convince.
Sembra leggermi nel pensiero, quando commenta:
“Guarda che sono serio.”
“È questo che mi preoccupa.” ribatto, spontaneo.
“Mi ferisci.”
“Ah-ha. Quando comincerò a crederlo, ti farò sapere.” scarto il suo regalo, rimanendo piuttosto sorpreso nel trovare al suo interno qualcosa di bianco.
Lo spiego, rivelando così una maglietta che, ad una prima occhiata, parrebbe proprio della mia misura e, incredibilmente, nemmeno trasparente.
“Ti piace?” la osservo ancora qualche istante, dovendo ammettere che sembra essere davvero il mio genere.
Forse questa volta sono stato un po’ troppo cattivo, con lui..
“Sì.” rispondo, guardandola ancora.
“Mi fai vedere come ti sta?” annuisco, non avendo nulla in contrario e, forse, anche solo per il gusto di accontentarlo.
Così faccio, levandomi quella che indosso per indossare la sua, avendo la conferma che calza alla perfezione.
Mi guardo allo specchio, concedendogli di vederne il riflesso.
“Ti sta bene.” già.
Lo penso anch’io!
“È solo il collo che è un po’ largo.” per i miei gusti, almeno.
“No, non direi.” mi contraddice, alzandosi per raggiungermi.
“Invece sì.” tende a lasciarmi scoperto un po’ troppo..
Quasi non termino il pensiero, distratto da lui che, fermandosi alle mie spalle, non si fa il minimo scrupolo ad avvolgermi con un braccio, bloccandomi in modo da non potermi muovere.
Ma che..?
Capisco immediatamente il motivo di ciò quando, come se nulla fosse, fa scivolare con la mano libera l’orlo della maglietta fino alla spalla, così da avere sufficiente pelle libera da consentirgli di posarci un bacio, mentre commenta:
“Vedi? È perfetta.” sospiro, senza preoccuparmi di farmi sentire.
“Lo sapevo, ci doveva essere per forza qualcosa sotto.” ed ecco svelato il mistero!
Si mette leggermente a ridere, correggendomi:
“Non sono così complicato come credi. In realtà, la questione è molto più semplice.”
“Ah, davvero? Beh, mi sembra che più facile di così..” sia praticamente impossibile.
“Te lo assicuro.” mi conferma, invece, ripetendo il gesto di prima, mentre porta anche l’altro braccio intorno alla mia vita, con un’espressione evidentemente soddisfatta.
“Sono curioso di sapere come.” lo invito a spiegarmi, invito che non coglie, preferendo rimanere in silenzio nella posizione in cui siamo e a continuare a darmi sporadici baci sul collo.
Così è almeno fino a quando sospiro, riprendendolo:
“Karyu.”
“Sì?” non dovrei aggiungere altro, ma pare non cogliere.
Tuttavia, capisce i miei pensieri semplicemente dando un’occhiata alla mia espressione riflessa nello specchio e, come se nulla fosse, si giustifica:
“Che c’è? Mi sto solo prendendo il mio regalo per il White Day.” il suo..?
Si riferisce a..?
“Io non sono il tuo regalo per il White Day!” protesto, dato che la cosa è piuttosto ovvia.
“Sì, invece.” no, invece! “.. Qualcosa di bianco, no?” apro la bocca per ribattere, ma la richiudo immediatamente, senza parole.
Ho bisogno di un minuto buono per riuscire a riprendermi e a borbottare:
“Lo sapevo che c’era qualcosa sotto..”
“E tu vedi che in realtà era tutto molto più semplice?” semplice?
Questo non è semplice.
“Questo è stupido.” lo riprendo, facendolo ridere.
Non c’è nulla da ridere!
“Hai intenzione di rimanere così a lungo?” domando, leggermente spazientito.
Annuisce appena, senza dilungarsi in ulteriori spiegazioni.
Bene..
“E quando pensi di lasciarmi?”
“Mai.”
“Mai?”
“Mai.” conferma e io sospiro.
Molto bene..
“E pensi di finire entro oggi?”
“Ovvio che no.” ovvio, che domande faccio?
Sospiro di nuovo, senza preoccuparmi di farmi sentire.
“Sono scomodo.” in caso non ce ne sia accorto, sono in piedi!
E il suo peso sulle mie spalle non è certo indifferente!
“Io no.”
“Io sì!”
“Ma io non voglio lasciarti andare.” non so perchè, ma l’avevo capito..
Tuttavia, lo convinco a farlo, nonostante le sue proteste e i suoi tentativi di agguantarmi.
“Zero!” lo ignoro, preferendo spingerlo sul mio letto, sul quale ricade a peso morto con una chiara ed evidente espressione contrariata “.. Il mio regalo..!” il suo regalo un corno!
“Ti ho detto che sono scomodo.” gli ricordo, in caso se lo fosse dimenticato.
Tende una mano nella mia direzione, azzardando:
“Lo saresti anche se venissi qui?” lo fisso in silenzio diversi secondi, incerto su cosa rispondere.
Infine, cedo completamente davanti all’insistenza del suo sguardo supplicante, tanto da prendere la sua mano e andare a sedermi a cavalcioni sulle sue gambe, nonostante mi faccia sentire a sbuffare nuovamente.
“Contento?”
“Sì!” conferma, come se la sua espressione non fosse stata sufficiente a farmelo capire, appena prima che si lasci ricadere completamente all’indietro, trascinandomi con sè.
Non ho il coraggio di riprenderlo, lasciandomi andare ad un sospiro, sul quale commenta:
“Così siamo ancora più comodi, no?” lo guardo un istante solo, quello a me necessario per rendermi conto di quanto sia felice di questa situazione.
E sia.
Mi sollevo leggermente, quel poco che mi basta per muovermi come voglio e per fargli capire che non intendo alzarmi, in modo da poter raggiungere le sue labbra su cui poso un tenue bacio a schiocco, appena prima di stendermi sul suo torace.
“Adesso va meglio.” lo metto al corrente, chiudendo gli occhi.
Non reagisce ma, conoscendolo, posso immaginare il sorriso che starà facendo e che mi convince ulteriormente a mantenere le palpebre abbassate.
Solo per oggi.
Per oggi è basta.
In fondo.. È il White Day e per questa volta.. Qualcosa di bianco se lo è meritato!

** Fine **

Non era proprio così che l’avevo in mente, ma..
Buon White Day a tutte e a tutti! ^^

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