Eyes on me (BB) – Capitolo IV


 “Avanti, Driger! Più potenza in quegli attacchi!” mi ascolta, con la conseguenza di mancare completamente il bersaglio “… Non così, Driger!” deve fare più attenzione!
“Rei!” mi chiama Kiki, distraendomi dal mio allenamento. Mi volto a guardarlo e, accorgendomi che è venuto qui di corsa, gli chiedo:
“Cosa succede?”
“Takao…” mi risponde, fra gli ansimi “… È qui.” Takao?
Richiamo il mio bey, intanto che lui prosegue:
“Vuoi vederlo?”
“Sarebbe scortese non farlo.” commento, visto che con tutta probabilità è venuto qui per il sottoscritto. Mi avvio verso il villaggio, sistemandomi la fascetta intorno alla fronte e non devo nemmeno giungere a destinazione prima di scorgere il diretto interessato intrattenuto dai due fratelli.
Sono loro i primi ad accorgersi della mia presenza ed il loro sguardo sorpreso fa voltare il giapponese nella mia direzione. Subito i suoi occhi si fanno arrabbiati e, avvicinandosi velocemente, sibila:
“Ecco qui dove ti eri cacciato!”
“Sono sempre stato qui.” ribatto, senza scompormi.
E lui lo sa.
“Non mi riferisco a quello!” esclama, adirandosi ancora di più “… Ma ai mondiali! Perchè non hai partecipato?!” i mondiali?
“Quindi si sono già svolti.”
“Certo che si sono già svolti! Come fai a non saperlo?!” non lo so perchè la cosa non mi interessava.
Chi avrà vinto? Lui o..?
Beh, poco importa! Uno o l’altro, verranno sconfitti entrambi.
“Come puoi ben notare, qui non siamo così tecnologici e di avere notizie di quando si sarebbero svolti è stato il mio ultimo pensiero.” rimane stupito ma quella sua espressione dura giusto un paio di secondi, quelli a lui necessari per riprendersi ed afferrarmi per il bavero della tunica.
“Si può sapere che ti prende?!” urla, mentre faccio un cenno agli altri di non intervenire, essendomi accorto di come Mao in particolare abbia fatto per avvicinarsi.
“Assolutamente niente.” rispondo, appoggiando una mano sulla sua ed obbligandolo a lasciarmi andare “… Semplicemente i prossimi mondiali di cui mi interessa sono quelli che vinceremo.” i quali, purtroppo, ha escluso questi e con tutta probabilità escluderà anche i prossimi.
“Non ti illudere, Takao.” aggiungo di fronte al suo sguardo allibito “… Non ci siete solo tu e Kai e presto te ne accorgerai.” dopo di che, non avendo altro da dire, me ne vado con tutta l’intenzione di riprendere i miei allenamenti.

 

**Kai**
“Preparatevi.” ordino ai componenti della squadra russa “… Si va in Cina.”
“In Cina?” mi fa eco Boris, rimanendo fermo nella posizione di lancio.
Sì, in Cina.
“E perchè dovremmo andarci?” mi chiede invece Yuri con tono decisamente più fermo.
“Perchè c’è un torneo a cui voglio partecipare.” e, senza aggiungere altro, lascio la palestra, nonostante senta chiaramente l’altro russo domandare al suo capitano:
“La sconfitta ai mondiali gli ha dato per caso alla testa?” non si tratta di sconfitta.
Non questa volta.
E, per quanto riguarda quella, la prossima volta non riaccadrà.
Devo solo controllare una cosa e voglio farlo di persona.
Infatti, senza perdere ulteriore tempo, preparo la mia borsa, ripetendo agli altri di sbrigarsi con le loro in modo da poter prendere il primo aereo che ci porta a destinazione. Lasciamo i nostri effetti personali in albergo, dove Yuri mi chiede spiegazioni riguardo a questo torneo a cui li ho iscritti visto che non vogliono ritrovarsi allo sbaraglio.
“Vi basti sapere che è quello più importante di tutta la Cina.” e, se Rei non partecipa nemmeno a questo, allora…
“Ma noi siamo russi.” protesta Boris, lasciandosi ricadere sul letto “… Cosa ce ne importa di vincere un torneo cinese?”
“Niente.” appunto.
Ma non è la vittoria che mi interessa.
Lascio la stanza, ignorando il suo:
“È la sconfitta, me lo sento.” bisbigliato probabilmente a Sergej e mi dirigo verso il tabellone dove sono segnate le squadre partecipanti.
“Da quel che riesco a leggere, non si sono iscritti nemmeno qui.” lancio una veloce occhiata al mio fianco, vedendo Yuri intento a scorrere con gli occhi la lista messa di fronte a noi.
“Non capisco di chi stai parlando.”
“Sì, certo.” ribatte con voce piatta e sguardo assente “… Inventane una migliore, la prossima volta.” non rispondo, lasciandogli credere quello che vuole e, non appena il torneo inizia, ho bisogno di assistere solo un paio di incontri prima di prendere la mia decisione:
“Torniamo in Russia.”
“Cosa?!” esclama Sergej, seguito a ruota da Boris:
“Stai scherzando, vero?!” basta il mio sguardo a far capire che, no, non sto scherzando e confermo il tutto anche a parole:
“Qui non abbiamo niente da fare.” ed il livello dei partecipanti è decisamente scarso “… Preparate i bagagli.”
“Ma…” non ascolto le loro lamentele, preferendo andare ad informarmi sul primo volo per la nostra città.
Riuscirò a muovere una decina di passi, prima di venir chiamato da Yuri:
“Kai.” mi volto, osservandolo mentre mi si avvicina con passo lento e deciso. Attende di essermi di fronte, prima di cominciare:
“Come amico, capisco che tu sia preoccupato…”
“Non sono preoccupato.” lo interrompo.
Almeno…
Non nel modo in cui crede.
“Tuttavia…” prosegue, ignorandomi ma alzando un poco il tono della voce “… Voglio ricordarti che sono io il capitano e, in quanto tale, decido io se iscriverci ad un torneo e, in caso, quando ritirarci da esso.”
“Fa’ come vuoi.” ribatto, riavviandomi lungo il corridoio.
La cosa non mi interessa.
Ora ho la prova che cercavo: Rei si è ritirato dalle scene ma quello che non capisco è il perchè.
Ha sempre fatto di tutto per poter essere al mio livello ed ora… Scompare nel nulla, senza dare sue notizie?
Mi pare strano, molto strano. Non è un tipo che si arrende.
Non vorrei stesse architettando qualcosa…

 

Continua…

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