Destino (The Maze Runner)

Destino (TMR) – Capitolo VI

E, per tutto il tempo, non posso fare a meno di cercare in qualche modo un contatto con Newt, nel tentativo di parlargli e, magari, spiegargli, anche se non saprei proprio cosa nè come, ma tutto ciò che riesco ad ottenere è di scambiare due fugaci parole con Minho che non servono praticamente a niente.
Il risultato è che raggiungiamo il castello senza che niente si sia risolto, senza che nemmeno sia riuscito ad incrociare il suo sguardo, e, se provo a consolarmi dicendomi che, forse, adesso avrò l’occasione che bramo, le cose non partono nel migliore dei modi, dato che, non appena scendo da cavallo di fronte al portone d’ingresso, vengo immediatamente accolto dalla mia fidanzata che, uscendo di corsa, incurante di tutte le persone presenti, mi getta le braccia al collo, stringendomi e lasciando trapelare tutta l’ansia che devo averle fatto provare in questi giorni:
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Destino (TMR) – Capitolo V

“Tommy…” chi mi chiama? “… Tommy…” Newt?
Apro con molta fatica gli occhi, dovendoli sbattere più volte prima di poterli mantenere aperti e mi ci vuole qualche attimo per riuscire a metterlo a fuoco, sopra di me.
“Stai bene?” domanda, non appena si rende conto che sono di nuovo cosciente ma anche così ho bisogno di un momento per capire le sue parole.
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Destino (TMR) – Capitolo IV

“Ehy, pivello!” mi chiama Minho, raggiungendomi “… Sei pronto?”
“Sono pronto.” dichiaro, guardando Newt che, dal canto suo, mormora solamente:
“Fa’ attenzione.”
“Non preoccuparti.” affermo e, accorgendomi dello sguardo che lancia al suo “amico”, mi affretto ad aggiungere:
“Baderò io a lui.” mi guarda sorpreso, poi si mette a ridere.
“Bada prima a te stesso, Tommy! Lui è in grado di cavarsela anche da solo!” eppure questa volta non mi tiro indietro, ribadendo:
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Destino (TMR) – Capitolo III

Invece il tempo scorre ed io non ho segni che il rapporto tra di noi sia in qualche modo cambiato ma mi consolo con il fatto che, da quella sera, non abbiamo più affrontato l’argomento e, sebbene io non mi sia proposto ufficialmente, lui non mi ha ancora scaricato ufficialmente.
Quindi… Una speranza ancora permane.
O almeno così credevo, prima che, una settimana più tardi, Alby ci annuncia il trasferimento, trasferimento che potrebbe compromettere tutto quanto.
“Ci spostiamo?” ripeto, turbato.
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Destino (TMR) – Capitolo II

Ma la mia memoria non pare intenzionata a collaborare e, un po’ più tardi, quando il sole è ormai sceso definitivamente, la mia frustrazione non è scomparsa con lui e aleggia ancora intorno a me, più pesante che mai dopo la sonora sconfitta che subisco per la quinta volta da parte di Gally e che mi fa sentire con il morale ancora più a terra.
Per non pensarci, mi concentro sul gioco che intessano i ragazzi con un paio di dadi rubati quella mattina in città, prima che Minho venisse ferito (altrimenti, a detta di Alby, se lo potevano proprio scordare) e nel quale vince chi fa doppio numero, con risultati alquanto scadenti.
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Destino (TMR) – Capitolo I

** Thomas **
Apro leggermente gli occhi, richiudendoli immediatamente a causa della luce che li ferisce e di un forte dolore alla testa, per il quale non trattengo un gemito.
“Ti sei ripreso?” domanda una voce che non riconosco e, sforzandomi di risollevare le palpebre, mi ritrovo davanti un ragazzo che non conosco.
Scatto seduto, avvertendo il male alla testa aumentare tanto da portarmi a piegarmi su me stesso, facendo aggiungere all’altro:
“Ehy, ehy, piano! Guarda che hai preso una bella botta!” mi fa tornare steso ed io ne approfitto per chiedergli:
“Cosa è successo? Dove mi trovo? Tu chi sei?”
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