Tutti pazzi per amore – Epilogo


** Tezuka **
“Bentornato, capitano!!” urla tutto il club di tennis, una volta ricevuta notizia del mio effettivo rientro in squadra.
Li ringrazio con un cenno del capo e, dopo qualche frase in cui esprimo loro il mio riconoscimento per quanto fatto fino ad ora ed in cui li incito per la difficile sfida che ci attende, lascio loro cominciare l’allenamento. Non devo attendere molto prima che Oishi mi si avvicini per farmi le sue personali congratulazioni per la mia ripresa fisica, chiedendomi alla fine:
“Hai tempo qualche minuto?” annuisco e poi lo seguo in disparte, dove ci stanno aspettando Kikumaru, Kawamura ed Inui. Anche loro ripetono i loro auguri e poi è il rosso a continuare, con un velo d’orgoglio nella voce che non prova nemmeno a mascherare:
“Abbiamo fatto esattamente come volevi!” mi faccio più attento.
Come volevo?
Guardo Oishi che mi spiega:
“Riguardo al nostro genio.” infine è il turno di Inui che, porgendomi un paio di quaderni, mi informa:
“Hai qui tutti i dati.” li prendo ed apro il primo ma mi basta leggere una pagina per richiuderlo e fare appello a tutto il mio autocontrollo per non esplodere.
Sono sul serio rimasti appiccicati a Fuji ogni singolo minuto, senza lasciargli un minimo di spazio ed interferendo di continuo con la sua vita?
“Voi..” sibilo “.. Quaranta giri del campo, subito.”
“Nya?”
“Dici sul serio?” domanda Kawamura, seguirlo a ruota dal nostro manager:
“Che strano modo di esserci grato.” essere loro grato?
Li guardo e, scandendo bene le parole, ripeto:
“Quaranta giri del campo.” il primo ad avviarsi è Kikumaru che, dopo aver esclamato un:
“Nyaaa!!” si allontana, seguito a ruota dagli altri e lamentandosi:
“Ma che gli prende? Dopo che gli teniamo Fujiko-chan al sicuro, si lamenta?”
“Ah.” gli dà man forte Inui “.. Tezuka è imperscrutabile come sempre. Non è affatto cambiato.” li ignoro ma solo per poter richiamare il mio vice.
“Oishi.” infatti si blocca, voltandosi con un’espressione leggermente spaventata che però non mi commuove e, come gli altri sono sufficientemente lontani, gli domando:
“Si può sapere cos’hai capito?” visto che sono piuttosto certo che questa sia tutta opera sua.
“I-io?” balbetta.
“Ti avevo chiesto di sostenerlo ed incoraggiarlo in caso si fosse trovato di fronte ad un avversario contro il quale avrebbe dovuto dare il meglio di sè.” non di pedinarlo!
“A-ah.. Q-quindi era quello che i-intendevi..”
“E cos’altro?” mi fido di Fuji. So che non c’era bisogno di fare nient’altro e che lui mi avrebbe aspettato.
“B-beh.. C-che per esempio.. N-nessuno t-te lo p-port..”
“Cinquanta.” lo zittisco, comprendendo chiaramente dove voleva arrivare “.. E non un’altra parola.” o diventano sessanta.
“Sì, Tezuka.” mormora per poi raggiungere gli altri ed iniziare a correre.
“È successo qualcosa?” mi chiede Fuji, leggermente preoccupato, raggiungendo il mio fianco.
“No, niente.” rispondo, stringendo maggiormente i quaderni che mi sono stati dati.
Meglio che non sappia di quanto accaduto in questi mesi, ci penserò io a distruggere le uniche prove di ciò.
Mi sorride ma, come fa per aggiungere altro, le sue parole vengono coperte dalla voce degli altri del terzo anno che urlano:
“OISHI!!!” e, dal modo in cui lo rincorrono ed in cui lui chiede scusa, deduco che abbia rivelato loro la verità.
Mi scambio un’occhiata con il ragazzo accanto a me, al quale faccio capire che è meglio che non sappia ed infatti lui non indaga, domandandomi semplicemente se mi va di vedere i miglioramenti di Momoshiro e Kaido. Acconsento, domandandogli:
“Dopo vieni da me?” annuisce e, una volta a casa mia, aspetto che mia madre smetta di fargli le feste prima di andare in camera mia per vedere un film. Saremo circa a metà quando la mia genitrice bussa alla porta, dicendomi:
“Kunimitsu, c’è Atobe-san al telefono per te.” Atobe?
“Arrivo.” mi alzo e, non appena rispondo, commenta con il suo classico tono di superiorità:
“Ah, ma allora è vero che sei tornato!”
“Hm.”
“E dimmi..” prosegue “.. Hanno fatto un buon lavoro in quella clinica? Al nostro prossimo incontro ti voglio in piena forma, sarà più divertente distruggerti di nuovo.”
“Staremo a vedere.” anche perchè non ho nessuna intenzione di perdere.
Ride sommessamente, mormorando:
“Una risposta degna di te.” sospira e, prima che possa chiedergli se ha altro di cui vuole parlarmi, mi anticipa, continuando:
“Solo un’ultima cosa.” assume un tono incredibilmente serio nel terminare:
“Ora che sei tornato, vedi di tenere a bada quel tuo Fuji!” dopo di che riattacca, senza darmi possibilità di ribattere. Guardo la cornetta.
Che cosa intendeva?
Decido di non indagare e, dopo aver messo a posto il telefono, torno dall’altro ragazzo, sedendomi accanto a lui.
“Tutto a posto?” mi chiede con un sorriso.
Annuisco.
Non mi importa di cosa volesse dire Atobe: non permetterò che Fuji lasci il mio fianco. Non di nuovo. Mai più.
**Fine**

E, questa volta, è finita davvero! xD
Credo..

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