Stelle – Capitolo unico


“Ah, sei qui..” mormoro, attirando l’attenzione di Tsukasa verso cui, non appena mi guarda, aggiungo:
“Ti stavamo cercando.”
“È successo qualcosa?” domanda, senza tuttavia alzarsi dal pavimento del terrazzo su cui è sdraiato.
“No, niente.” lo rassicuro “.. È solo che non sapevamo dove fossi. Ma ora lo so!” accenna ad un lieve sorriso, che fa sorridere interiormente anche me.
Nemmeno si immagina, quanto mi piace quell’espressione..
Mi prendo ancora qualche attimo per sostenere il suo sguardo ma, non appena lo distoglie per riportarlo in alto, riprendo:
“Allora.. Ti lascio da solo. Non fare troppo tardi.” faccio per andarmene, convinto di non ottenere reazioni particolari ma, contro le mie aspettative, prima di poter muovere più di due passi, ci pensa lui a fermarmi, con un semplice:
“Hizumi..” torno a guardarlo e, facendo altrettanto, mi chiede:
“Ti andrebbe di farmi compagnia?” ne rimango sorpreso, ma cerco di nasconderglielo e, solo un paio di attimi più tardi, annuisco, andando a raggiungerlo sul pavimento, stendendomi accanto a lui ma restando leggermente sollevato su un gomito per poter continuare ad osservarlo.
“Che stavi facendo?” mi informo, seguendo il modo con cui sposta gli occhi di nuovo verso l’alto.
“Niente di che.” replica, a bassa voce “.. Stavo solo guardando le stelle.” le stelle?
“Perchè?”
“Non lo so..” ammette “.. Avevo voglia. E poi.. Mi piacciono. Stasera più del solito.”
“Davvero?” annuisce appena e, avendo intuito che non proseguirà oltre, ci penso io a farlo:
“Anche a me piacciono.” si trattiene leggermente dal ridere, cosa che non riesce a fare con un sorriso, riprendendomi:
“Tu non stai guardando le stelle!”
“Invece sì.” ribatto “.. Proprio una. Adesso. Dovresti vedere quanto brilla..” continua a non guardarmi, sebbene capisca lo stesso a cosa mi stia riferendo, dettaglio che non gli permette di nascondermi come sorrida leggermente di più.
“Ecco..” aggiungo, abbassando leggermente la voce “.. Adesso brilla anche di più.”
“Scemo!” esclama, voltando il viso di lato per sfuggire dal mio sguardo e colpendomi anche vicino alla tempia.
“Ahia.” protesto, nonostante non mi abbia fatto particolarmente male e, prima che la sua mano possa tornare ad adagiarsi sul suo addome, la stringo nella mia, approfittandone per portarla alle labbra e baciandone il dorso, bisbigliando:
“Guarda che dicevo sul serio.” non risponde e, dopo qualche attimo, mi consente di tornare a guardarlo, con la scusa di riportare gli occhi al cielo.
Tuttavia, continua anche a far finta di ignorarmi, ma non mi preoccupo, ripiegando la mia attenzione alla sua mano che ancora stringo e che proseguo a baciare.
“Hizumi.” mi riprende, con un lieve sorrisino sulle labbra mal trattenuto “.. Mi fai il solletico.” non rispondo, approfittando di come stenda le dita per provare a fermarmi per proseguire anche su di esse la mia opera.
“Hizumi.” insiste e, questa volta, lo accontento, tornando a guardarlo ma senza lasciare la presa.
Mi avvicino un po’ di più a lui, così da avere la possibilità di studiarlo attentamente, attendendo unicamente che recuperi un’espressione apparentemente seria per fargli notare:
“Hai una ruga.” mi guarda, decisamente sorpreso, esclamando:
“Non è vero!”
“Sì, invece.” confermo, sfiorandogli l’angolo della bocca con un dito “.. Proprio qui. Ormai stai diventando vecchio.”
“Cos..? Senti un po’ chi me lo dice!” mi fa notare, mentre, di nuovo, riesco a strappargli un sorriso.
Sorrido anch’io, confessando:
“Scherzavo.” capisce immediatamente il motivo che mi ha spinto a ciò e, con un’espressione divertita e compiaciuta al tempo stesso, solleva le nostre mani sino ad arrivare al mio viso, dove mi sfiora una guancia con il dorso di due dita, commentando:
“Stupido.” sorrido leggermente di più, senza oppormi nè alla sua carezza nè al fatto che distolga lo sguardo da me per riportarlo ancora in alto.
Non aggiungo altro, ben sapendo che non ce n’è bisogno e, dopo diversi istanti di silenzio, è lui a rompere questa situazione di stallo, spostandosi con la testa nella mia direzione, mentre domanda:
“Lo sai perchè sono venuto qui?”
“No.”
“Perchè speravo che venissi a cercarmi.” non riesco a replicare, decisamente colto di sorpresa e, pochi attimi più tardi, conclude:
“Ultimamente non abbiamo avuto molto tempo per stare un po’ insieme. Da soli, così.. Come in questo momento. Quindi, volevo.. Riuscire a ritagliare un momento per poter stare da solo con te.” chiude gli occhi, terminando:
“Tutto qui.”
“Tutto qui..” ripeto, nonostante sappiamo entrambi che non sia propriamente “poco”.
Con tutti gli impegni che abbiamo è innegabile come il tempo per noi due si sia ridotto.
E le occasioni come queste sono sempre più rare..
Credo che entrambi cerchiamo di accontentarci di quando siamo semplicemente uno accanto all’altro.
Ma nonostante ciò.. A volte davvero non basta.
Rimango in silenzio, limitandomi unicamente a chinarmi su di lui, appoggiando le labbra alle sue per sussurrare:
“Ti amo.” sorride di nuovo, mantenendo il contatto e aspetto solo che le socchiuda appena per approfondire il gesto.
Non devo attendere molto, prima di avvertire la sua mano libera che si intreccia ai miei capelli, spingendomi maggiormente nella sua direzione.
Perdo la cognizione del tempo in cui rimaniamo uniti e, quando interrompiamo il contatto, rimango vicinissimo a lui, salendo a sfregare appena il naso contro il suo.
“Che ne dici di dormire con me, stanotte?” domanda, puntando gli occhi nei miei.
Mi sollevo leggermente di più, per riuscire a vederlo meglio, mentre con un lieve sorrisino, ribatto:
“Uhmm.. Proposta allettante.. Sono quasi tentato di accettare.”
“Allora perchè non lo fai?” soffia, approfittandone per sfiorarmi di nuovo le labbra con le sue.
Faccio per rispondere, dicendogli anche di sì, ma, prima di riuscirci, veniamo interrotti dalla porta che si apre e che preannuncia l’arrivo di Karyu che, non appena ci vede, si blocca, mormorando:
“Ah, scusate.. Non volevo disturbare.”
“Nessun disturbo.” replica Tsukasa, mentre mi sollevo da lui così che possa mettersi seduto a sua volta, informandosi:
“Qualcosa non va?”
“No, tutto bene.” replica il nuovo arrivato, spostando lo sguardo da me al mio ragazzo “.. È solo che è tardi e siete spariti entrambi, uno dopo l’altro.”
“Sì, scusa.. Hai ragione.” ricambio lo sguardo del batterista, che tiene gli occhi nei miei mentre conclude:
“Adesso andiamo.”
“Allora.. Buona notte?”
“‘notte.” rispondiamo all’unisono e, una volta di nuovo da soli, non mi trattengo dal sospirare divertito, commentando:
“Credo che sia proprio il caso di andare, allora!” annuisce e mi alzo, così da tendergli una mano per aiutarlo a fare altrettanto.
La prende, rimettendosi in posizione eretta senza particolari sforzi e, dopo ancora uno sguardo d’intesa, lascio che sia il primo ad avviarsi verso la porta della terrazza, limitandomi semplicemente a seguirlo a pochi passi di distanza.
Attende di essere di nuovo al coperto e di aver sceso la prima rampa di scale per lanciarmi una breve occhiata e chiedermi:
“Dicevi?” accenno ad un sorrisino, affermando:
“Che oggi è uno di quei giorni in cui non smetterei mai di guardarti.” si volta nella mia direzione, con uno splendido sorriso, facendomi notare:
“Nessuno ti dice di farlo.”
“Ma anche se lo facesse, non gli darei retta.” riesco a vedere chiaramente un lampo di soddisfazione illuminargli lo sguardo per pochi attimi, ma non replica, con il risultato che raggiungiamo la sua stanza in silenzio.
Apre la porta, rimanendo sull’uscio e, appoggiandosi allo stipite in una posizione che lo rende incredibilmente sensuale, domanda:
“Allora.. Che fai?” chissà se se ne rende conto, dell’effetto che mi fa quando fa così..
Non ho bisogno di rispondergli a parole, dal momento che gli basta una semplice occhiata per capire che non ho intenzione di dormire lontano da lui, stanotte.
“Avanti, allora..” bisbiglia, precedendomi all’interno, per poi proseguire tranquillamente:
“Ti presto qualcosa di mio. Così stai comodo.”
“Ok.” ci cambiamo e, dato che è più veloce di me, mi anticipa anche a letto, dove lo raggiungo non molto più tardi.
Mi puntello su un gomito, sostenendo la testa con una mano per non smettere di osservarlo, mentre appoggio l’altra mano sul suo addome, dove trovo la sua che, prontamente, si intreccia alla mia.
Sospira, chiudendo per qualche attimo gli occhi, durante i quali spengo la luce, sebbene riesca ugualmente, grazie alla poca luce che entra dalla finestra, a distinguere il suo profilo e il fatto che abbia riportato lo sguardo sul soffitto.
“Che c’è?” domando, spostandogli una ciocca di capelli dalla fronte, approfittandone per sfiorargli appena la pelle.
“Niente.” sussurra “.. Solo..” chiude gli occhi, concludendo:
“Vorrei che questo momento durasse per sempre.”
“Perchè non dovrebbe?”
“Non lo so..” confessa “.. È che.. Tutti questi impegni.. Tutto questo tempo senza avere un momento per noi..”
“Ti senti trascurato?” è questo, il problema?
Mi guarda come se avessi detto una sciocchezza, riprendendomi:
“No! Non io.. E non da te. Non pensarlo nemmeno.”
“E allora? Dov’è il problema?” mi sfiora una guancia con il dorso della mano libera, chiedendomi:
“Non ti sto trascurando?” questa volta è il mio turno di guardarlo incredulo, dovendomi prendere diversi secondi, durante i quali interrompo anche la mia carezza sulla sua fronte, prima di riuscire a rispondere:
“Come puoi pensare una cosa del genere?”
“Non lo so.” ammette, chiudendo gli occhi e lasciando ricadere la mano sul cuscino.
“Se sei preoccupato perchè credi che tutto questo da fare possa a lungo andare dividerci.. Beh, ti sbagli di grosso.”
“Davvero?”
“Davvero.” confermo, schioccandogli un piccolo bacio in fronte, per poi ricominciare ad accarezzarla con la punta delle dita, mentre concludo:
“Tutto quel tempo in cui siamo insieme.. Specialmente se siamo vicini.. Che siamo da soli oppure no, per me è abbastanza.” sorride di nuovo, tornando a rilassarsi completamente e, dopo qualche attimi di silenzio, bisbiglia:
“Peccato che debba terminare.” mi trattengo dal ridere, ribattendo:
“Ancora? Perchè pensi che finirà?”
“Perchè dovremmo dormire.” replica, ridacchiando “.. Altrimenti domani sul palco dormirai in piedi!” non rispondo, se non con una mezza risatina che non riesco a nascondere.
Si sistema meglio sul materasso, venendomi ancora più vicino e bisbiglia:
“Buona notte, Hizumi.”
“Buona notte.” mormoro, terminando la mia carezza per non disturbarlo.
Tuttavia, non smetto di osservarlo e, parecchi minuti più tardi, quando ormai sono convinto che stia dormendo, biascica, cogliendomi di sorpresa:
“Adesso puoi anche smetterla.”
“Sei ancora sveglio?” domando, incerto.
Mi guarda, leggermente assonnato, replicando:
“Difficile addormentarsi, con uno che non smette di guardarti..”
“Scusa.”
“Avanti.. Dormi.”
“Ancora un minuto.” sorride appena ancora una volta, facendomi notare:
“Quando lo dici con quel tono, non è mai un minuto..”
“Vorrà dire che allora saranno due.” nessun problema!
“Anche un po’ di più..” mi corregge “.. Guarda che ormai ti conosco.” mi tira debolmente una ciocca di capelli, ripetedendo con un tono che, se non fosse così stanco, non ammetterebbe repliche:
“Dormi.”
“Voglio solo guardarti un altro po’..” mi difendo “.. Adesso che ho tempo e non c’è nessun altro.. Non faccio nulla di male.” appoggia una mano sul mio volto, soffiando:
“Puoi farlo anche domani. Ora dormi.” sospiro interiormente, arrendendomi come sempre ad accontentarlo e, infatti, mi stendo al suo fianco, senza comunque lasciare la sua mano.
Tengo gli occhi aperti, anche quando lui li richiude.
“Te lo prometto, Tsukasa.” bisbiglio, avvertendo le palpebre pesanti a causa del sonno “.. Riuscirò a fare in modo che questi momenti durino per sempre.” non riesco ad aggiungere altro, dal momento che crollo, sebbene prima che ciò accada lo avverto sussurrare:
“Stupido.” già..
Dice così perchè sa che ci riuscirò.
Anche se non c’è bisogno di particolari sforzi..
Devo solo.. Non distogliere mai gli occhi dai suoi.
** Fine **
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